Libera nos a malo

Feltrinelli, «Biblioteca di letteratura. I Contemporanei 51», Milano 1963.
In sovracoperta: Malo 1898. Impaginazione: U. Brandi
Straordinario esordio di Luigi Meneghello, Libera nos a malo viene pubblicato nel 1963 da Feltrinelli nella collana «Biblioteca di letteratura. I Contemporanei», diretta da Giorgio Bassani. È un libro all’incrocio fra narrazione, saggismo e autobiografia, la cui brillante ricerca espressiva è all’insegna di un virtuoso ma affabile dialogo fra lingua e dialetto. Le numerose edizioni che si sono succedute, l’adesione simpatetica di un pubblico stratificato e vasto, le letture critiche di grandi studiosi, fanno di Libera nos a malo uno dei “classici” più originali del secondo Novecento.

Feltrinelli, «Gli Astri», Milano 1969.
Copertina: Malo 1898. Impaginazione: Silvio Coppola.
Milano 1969

Edizione riveduta, Rizzoli, «La Scala», Milano 1975.
In sovracoperta: Francisco Goya, El Pelele, 1791, “El Padro”, Madrid. Grafica di John Alcorn.
Milano 1975

Ristampa edizione 1975, Mondadori, «Oscar oro», Milano 1986, introduzione di Domenico Porzio.
In copertina: immagine di una ragazza di spalle.
Milano 1986

Rizzoli, «La Scala», Milano 1989.
In sovracoperta: Harry Weinberger, Temporale a Malo (1959). Grafica di Enzo Aimini.
Milano 1989

Edizione scolastica a cura di Francesca Caputo, «Bompiani per le Scuole Superiori», Milano 1990.
In copertina: Mario Sironi, Aratura, 1926, olio su tela, Fondazione Pasquinelli, Milano.
Milano 1990

Mondadori, «Oscar Scrittori del Novecento», Milano 1994, introduzione di Domenico Porzio.
In copertina: Carlo Carrà, Giudizio universale 1937/1947, coll. Carrà, Milano.
Milano 1994

Mondadori, «Oscar Scrittori del Novecento», Milano 1994, introduzione di Domenico Porzio.
In copertina: Ottone Rosai, Omino sulla strada (part., 1941).
Milano 1994

Rizzoli, «Piccola Biblioteca La Scala», Milano 2000.
In sovracoperta: veduta del Liston di Malo negli anni di Libera nos (foto di Bortolo e Cesco Lanaro) e sul retro foto di proprietà della famiglia Morandi Bonacossi. Progetto grafico di Enzo Aimini.
Milano 2000

Rizzoli, «Piccola Biblioteca La Scala», Milano 2003.
Edizione speciale per il Comune di Malo nel quarantesimo anniversario dell’uscita del libro maggio 1963 – maggio 2003.
Milano 2003

Rizzoli, «BUR i grandi romanzi», Milano 2006, con un saggio di Cesare Segre («Libera nos a malo». L’ora del dialetto),
nota biografica e bibliografica di Francesca Caputo.
In copertina: Foto Corbis / Contrasto. Progetto grafico Mucca Design.
Milano 2006

Libera nos a malo, traduction française de Christophe Mileschi, Collection «Paraboles», Editions de l’éclat, Paris 2010.
Photo de couverture: Patricia Farazzi.
Paris 2010

Northwestern University Press, «Northwestern World Classics», Evanston 2011.
Cover image: View of Via Listón San Gaetano, copyright heirs of Francesca Lanaro. Cover design: Marianne Jankowski

Northwestern University Press, «Northwestern World Classics», Evanston 2011.
Cover image: View of Via Listón San Gaetano, copyright heirs of Francesca Lanaro. Cover design: Marianne Jankowski
Evanston 2011

Milano 2015

Rizzoli, «BUR Contemporanea», Milano 2022, a cura di Pietro De Marchi, con un saggio di Cesare Segre.
In copertina: fotografia Federico Garolla /Bridgeman Images. Art Director: Francesca Leoneschi. Graphic Designer: Luigi Altomare /the World/DOT.
Milano 2022
In parole mie
Il libro s’impernia sui rapporti tra un uomo e la sua patria; c’è un uomo che vive all’estero, dopo la guerra, sui venticinque anni, è andato via dall’Italia, e si è immerso in un mondo tutto diverso, nel cerchio magico di un’altra lingua e di un’altra cultura (è in Inghilterra). Ritorna periodicamente in Italia, e questi ritorni sono soprattutto una cosa estiva, dunque deformata un po’, l’Italia dell’estate. Va nel paese dov’è nato, dove sta suo padre, dove vivono gli amici d’infanzia; di anno in anno le strade assolate, i caffè, la gente che invecchia, rendono le consuete immagini di tenerezza e di noia. È un mondo fermo, senza altro senso che un senso privato, inutile a comunicarsi, stanco. […]
hai scritto un grande libro […] è uno dei pochi, veri libri, vivi e aperti, che sono usciti nell’ultimo dopoguerra
Neri Pozza

